Iniziare un articolo con una presentazione di se stesso è, lo so bene, una pessima abitudine in campo giornalistico, ma dato il peso e la gravità delle affermazioni che scrivo, c’è da sperare vengano apprezzate dal lettore come testimonianze autentiche in prima persona.
Sono un pensionato, professore universitario di 84 anni, Emerito della Università di Roma “Sapienza” e ho cominciato sin dalla laurea in fisica sessanta anni fa una carriera multipla di ricercatore, di professore universitario e di collaboratore di cinque ministri in successione. Le mie opinioni e valutazioni sono richieste e apprezzate da aree geografiche e Stati lontani. Posso dimostrare che non ho mai richiesto e, se offertemi ho clamorosamente respinto, offerte spurie di denaro e prebende varie. Chi vuole essere testimone dei fatti deve essere come la moglie di Cesare.
Agli studenti di fisica allora e anche, spero, oggi, veniva detto che era tassativo che parlassero inglese come fosse una seconda madrelingua, meglio se aggiungevano il francese, meglio se conoscevano abbastanza il tedesco. Il russo era un optional anche se era meglio se erano in grado di tradurre, vocabolario alla mano, un librettino. Per guadagnarmi un centodieci su centodieci e lode, come molti altri, ho fatto tutto quel che era richiesto, incluso il librettino.
Notizie più estese sul sottoscritto si trovano in rete.
Arriviamo ai fatti che, come si legge più oltre, sono pertinenti alla sorveglianza dall’alto, in particolare del Mediterraneo. Il 26 agosto 1977 fu lanciato dalla NASA, con il razzo vettore Thor-Delta pagato dall’Italia 20 miliardi di lire, il satellite SIRIO nome che è non solo di una stella luminosissima, ma acronimo di Satellite Italiano di Ricerca Industriale e Operativa.
Firmai con piena delega dello Stato Italiano, il contratto di lancio, come persona al vertice del progetto SIRIO, e me ne rimasi a Roma il giorno della partenza del razzo attendendo la telefonata dalla NASA che mi annunciò che SIRIO era in ordita geostazionaria, “fisso nel cielo”, primo ponte satellitare in assoluto tra Europa, tramite le antenne italiane del Fucino, e la base USA di Andover.
Questo evento, pressoché concomitante con i lanci dei satelliti italiani in orbita bassa del programma fortemente voluto e guidato dal generale Broglio, ci ha guadagnato un seggio permanente dapprima nella Agenzia Spaziale Europea, poi, quando fu costituita, nell’Agenzia Spaziale Internazionale.
Questo riconoscimento ci è valso anche un flusso ininterrotto di informazioni dallo spazio, di dettaglio estremo. Quando gli Stati Uniti, molti decenni fa, con volo di aerei a altissima quota, fecero sequenze fotografiche a alta definizione, ci regalarono, tra le altre, le fotografie di un gruppo di sacerdoti in piazza San Pietro, che dalla foggia e dal colore dell’abito e dei cappelli si identificavano agevolmente come appartenenti a un noto ordine sacerdotale.
Al tempo della prima guerra del Golfo, fecero epoca le foto satellitari del soldato iracheno che faceva quattro passi nel deserto. Si deduceva, dal colore e foggia dell’uniforme, a quale corpo militare apparteneva.
E arriviamo a oggi: tutto l’apparato di sorveglianza, di scambi istantanei di informazione non solo tra Paesi europei, tra corpi civili, tra corpi militari è in atto. Poche settimane fa c’è stato l’evento, visto anche dal grande pubblico su internet, di ulteriori lanci di satelliti per la sorveglianza globale dei mari, delle coste, dei natanti di ogni tipo, satelliti sempre dotati di sistemi di rilevazione di altissima risoluzione. Viste le dichiarazioni di meraviglia sull’avvistamenti dei “barconi”, bare galleggianti o affondate e non veicoli della speranza, dobbiamo dedurre che l’Italia ha adottato e non solo ai vertici, il comportamento delle tre scimmiette.
Credevamo di poter contare sulla circostanza che qualunque natante nel Mediterraneo, sin dalla partenza, dal viaggio e dalle conclusioni spesso purtroppo tragiche. fosse visto e seguito, intercettato e il carico di dolore salvato e i mercanti di morte arrestati e condannati. Credevamo di contare sul fatto che nel giro di un giorno: la mattina in un ramo del Parlamento, la sera nell’altro, la Autorevole firma il giorno dopo e si ottenesse la cancellazione della Bossi Fini. Tra le abiezioni che ci squalificano ancora nel mondo è che addirittura i poveri naufraghi salvati sono denunciati di ufficio, come atto dovuto, per la violazione della Bossi Fini...
Sono un pensionato, professore universitario di 84 anni, Emerito della Università di Roma “Sapienza” e ho cominciato sin dalla laurea in fisica sessanta anni fa una carriera multipla di ricercatore, di professore universitario e di collaboratore di cinque ministri in successione. Le mie opinioni e valutazioni sono richieste e apprezzate da aree geografiche e Stati lontani. Posso dimostrare che non ho mai richiesto e, se offertemi ho clamorosamente respinto, offerte spurie di denaro e prebende varie. Chi vuole essere testimone dei fatti deve essere come la moglie di Cesare.
Agli studenti di fisica allora e anche, spero, oggi, veniva detto che era tassativo che parlassero inglese come fosse una seconda madrelingua, meglio se aggiungevano il francese, meglio se conoscevano abbastanza il tedesco. Il russo era un optional anche se era meglio se erano in grado di tradurre, vocabolario alla mano, un librettino. Per guadagnarmi un centodieci su centodieci e lode, come molti altri, ho fatto tutto quel che era richiesto, incluso il librettino.
Notizie più estese sul sottoscritto si trovano in rete.
Arriviamo ai fatti che, come si legge più oltre, sono pertinenti alla sorveglianza dall’alto, in particolare del Mediterraneo. Il 26 agosto 1977 fu lanciato dalla NASA, con il razzo vettore Thor-Delta pagato dall’Italia 20 miliardi di lire, il satellite SIRIO nome che è non solo di una stella luminosissima, ma acronimo di Satellite Italiano di Ricerca Industriale e Operativa.
Firmai con piena delega dello Stato Italiano, il contratto di lancio, come persona al vertice del progetto SIRIO, e me ne rimasi a Roma il giorno della partenza del razzo attendendo la telefonata dalla NASA che mi annunciò che SIRIO era in ordita geostazionaria, “fisso nel cielo”, primo ponte satellitare in assoluto tra Europa, tramite le antenne italiane del Fucino, e la base USA di Andover.
Questo evento, pressoché concomitante con i lanci dei satelliti italiani in orbita bassa del programma fortemente voluto e guidato dal generale Broglio, ci ha guadagnato un seggio permanente dapprima nella Agenzia Spaziale Europea, poi, quando fu costituita, nell’Agenzia Spaziale Internazionale.
Questo riconoscimento ci è valso anche un flusso ininterrotto di informazioni dallo spazio, di dettaglio estremo. Quando gli Stati Uniti, molti decenni fa, con volo di aerei a altissima quota, fecero sequenze fotografiche a alta definizione, ci regalarono, tra le altre, le fotografie di un gruppo di sacerdoti in piazza San Pietro, che dalla foggia e dal colore dell’abito e dei cappelli si identificavano agevolmente come appartenenti a un noto ordine sacerdotale.
Al tempo della prima guerra del Golfo, fecero epoca le foto satellitari del soldato iracheno che faceva quattro passi nel deserto. Si deduceva, dal colore e foggia dell’uniforme, a quale corpo militare apparteneva.
E arriviamo a oggi: tutto l’apparato di sorveglianza, di scambi istantanei di informazione non solo tra Paesi europei, tra corpi civili, tra corpi militari è in atto. Poche settimane fa c’è stato l’evento, visto anche dal grande pubblico su internet, di ulteriori lanci di satelliti per la sorveglianza globale dei mari, delle coste, dei natanti di ogni tipo, satelliti sempre dotati di sistemi di rilevazione di altissima risoluzione. Viste le dichiarazioni di meraviglia sull’avvistamenti dei “barconi”, bare galleggianti o affondate e non veicoli della speranza, dobbiamo dedurre che l’Italia ha adottato e non solo ai vertici, il comportamento delle tre scimmiette.
Credevamo di poter contare sulla circostanza che qualunque natante nel Mediterraneo, sin dalla partenza, dal viaggio e dalle conclusioni spesso purtroppo tragiche. fosse visto e seguito, intercettato e il carico di dolore salvato e i mercanti di morte arrestati e condannati. Credevamo di contare sul fatto che nel giro di un giorno: la mattina in un ramo del Parlamento, la sera nell’altro, la Autorevole firma il giorno dopo e si ottenesse la cancellazione della Bossi Fini. Tra le abiezioni che ci squalificano ancora nel mondo è che addirittura i poveri naufraghi salvati sono denunciati di ufficio, come atto dovuto, per la violazione della Bossi Fini...
Le tre scimmiette, la vecchia politica che non vede, non sente e non fa.
RispondiEliminaCome ben noto ai Professori di storia del medioevo nella lingua che è loro usuale quello che noi chiamiamo "scimmia" loro lo chiamano "Orango" e, però, per dire "uomo" dicono "orango orango", mentre i fisici, più sbrigatvi, parlano di leghisti.
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